lunedì 17 marzo 2008

Psicologo si nasce : io non lo nacqui.

Sto per raccontarvi del mio secondo (e ultimo) fallimento come trainer/psicologo per portare un amico all'arrivo della sua prima maratona.

Stavolta è toccato a Sandro che dopo aver percorso con buon passo (4:45 / 4:50 circa) i primi 21 km cominciava a dare segni di cedimento fisico e soprattutto psicologico tanto che ho pensato di far tesoro dell'esperienza torinese con Fabry e tentare un lavoro psicologico dapprima blando e successivamente più intenso con gli stessi risultati della volta precedente ovvero il lento ma inesorabile declino della prestazione del mio "assistito" . Per non far precipitare le cose proprio come a Torino con Fabrizio ,ho pensato che fosse il male minore lasciare Sandro proseguire da solo al km 31 cercando (e fortunatamente trovando) dentro di se la forza per arrivare al Colosseo. Il ragazzo ha comunque chiuso con un dignitosissimo 3 e 41. Massimo rispetto (come direbbe Luca , il figlio di Sandro) per una prima esperienza finita quindi tutto sommato bene ma con la consapevolezza di avere nella gambe molti minuti meno ma questo lo vedremo alla prossima avventura. Ringrazio intanto la Bruna per la foto qui sotto, se non lo faccio non vivo più.... scherzo!
Fatta questa doverosa premessa vi posso dire che la Podistica si è ben comportata nella trasferta capitolina con 5 su 5 al traguardo (non ci sono più parole per Mino al suo traguardo n. 101, grande Cagnino!!!) con Alberto e Bruno ampiamente sotto le 3 ore e 30 . L'unica nota negativa del week end è stato a mio avviso il percorso della Maratona che a differenza di quello splendido del 2007 quest'anno sinceramente non mi è piaciuto molto. Penalizzato dal fatto che era la domenica delle Palme e quindi la zona del Vaticano era off limits , abbiamo percorso molti chilometri in periferia in zone non altrettanto affascinanti. Speriamo di rivedere Piazza S. Pietro nel 2009.....
Per ultimo tengo un appunto per un ringraziamento particolare : volevo mandare un saluto a due persone magnifiche che in questo week end a Roma mi hanno accolto trattandomi ne più e ne meno come un figlio (senza avermi mai visto prima) mettendomi a disposizione la loro casa come fosse la mia. Parlo di Massimo e Annamaria . Grazie ancora, siete stati tenerissimi e vi mando un caro abbraccio.

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